C’era una volta un futuro dettato dalle scelte formative. É ancora così?

Un’interpretazione dei dati del Ministero sulle iscrizioni 2024

Il 10 febbraio si sono chiuse le iscrizioni per le scuole secondarie di secondo grado. Se ti stai chiedendo quanto questa scelta possa ancora determinare un destino, ecco un’interpretazione di chi, su Talent Hub, si occupa di consulenza orientativa. 

Partiamo da un presupposto: i percorsi scolastici e le scelte orientative sono ancora intrisi di stereotipi, spesso invisibili, ma possiamo dirci che tra le istanze delle Gen Z e Alpha c’è anche desiderio di costruire futuri a misura dei desideri di ogni persona. Quindi non preoccuparti: non si tratta di uno di quegli articoli “dimmi che scuola frequenti e ti dirò cosa farai nella vita”, anzi. 

iscrizioni 2024
credits: giphy.com

Proviamo, invece, a partire dai recentissimi dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito relativi alla scelta della Secondaria di II grado, che indicano che quasi 6 giovani su 10 hanno scelto un liceo, 3 un tecnico e 1/10 un professionale, per provare a dare un respiro più ampio alle narrazioni sulle scelte formative e il futuro. Se prendessimo per buone le idee per cui iscriversi a un liceo comporta di dover continuare con l’Università, potremmo anche dirci che tra qualche anno, in Italia, 6 studenti varcheranno le soglie degli atenei, 3 studieranno o avranno un impiego, 1 di certo lavorerà. Ci crediamo ancora? 

Per fortuna le scelte che fai oggi non presuppongono una linearità così univoca come vorrebbero le visioni stereotipate di molte persone adulte. Per cui, zero ansia: il destino liceo→ateneo è ormai diventato come un messaggio effimero: con il tempo sarà eliminato. 

Ecco, quindi, che possiamo scegliere una lettura dei dati delle iscrizioni che dia davvero valore a questa capacità di stravolgere anche il tempo, dopo la relativizzazione dello spazio con le dimensioni virtuali della vita.

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Diciamocelo, se sei giovane, un insegnamento grande che puoi condividere è che la prospettiva temporale non è necessariamente lineare: nell’epoca in cui tutto è a portata di touchscreen, che senso ha (a 13-14 anni) ipotecare il futuro per una scelta scolastica? É giustamente più interessante considerare le scelte fatte in una dimensione in cui il tempo è circolare: in cui tutto, prima o poi, (ri)torna utile.

La scelta della scuola superiore rappresenta solo parte (non la totalità) delle opportunità che la vita ti offrirà per raccogliere conoscenze, interpretazioni del mondo, competenze da consolidare, partendo dalle tue attitudini. Lo spessore formativo e professionale dipenderà dalla tua personalità, dai valori e dai desideri che porterai nei tuoi percorsi di crescita. E questo non significa compiere scelte scolastiche inconsapevoli o poco pensate, anzi! Può significare imparare ad attribuire un peso del tutto personale e introdurre riflessioni inedite ai criteri con cui si compie quella scelta, comprese le emozioni (parametri inconcepibili fino a anni fa). 

E tu? Con quale emozione ricorderai il primo incontro con la scuola che hai scelto? 

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