Colloqui di selezione – dalle FAQ alle FQA
Il chiodo fisso di chi sta per sostenere un colloquio di selezione? Le domande frequenti, ovvio!
Prepararsi alle domande tipiche di un colloquio di selezione è un impegno a cui è necessario dedicare tempo e attenzione, soprattutto perché il riscontro potrebbe essere l’inizio di un’esperienza gratificante (un tirocinio? un lavoro nuovo? il tuo primo incarico di consulenza?). Anche noi di Talent Hub abbiamo dedicato una sezione dell’area personale proprio all’allenamento in vista delle domande da colloquio più comuni.
Q&A nel colloquio di selezione: un nuovo punto di vista
Oggi vogliamo proporti un cambio di prospettiva:
se nel Web trovi centinaia di elenchi di F.A.Q. (Frequently Asked Questions), le domande frequenti di un colloquio di selezione, qui ti suggeriamo, piuttosto, di riflettere sulle F.Q.A., le risposte frequenti (Frequently Quoted Answers).
In particolare, in questo articolo parliamo delle risposte che, tra chi fa selezione, sono diventate un cliché noioso e, a volte, persino irritante. Quelle risposte, insomma, che potrebbero saltare in mente come primissimo pensiero e che potrebbero compromettere l’esito della tua chiacchierata con il selezionatore/la selezionatrice.
Cosa fare per non deludere le aspettative derivanti dal tuo bel Curriculum e non rovinare un colloquio di selezione potenzialmente fruttuoso?
La top 5 delle FQA… da evitare
1. Si/No/Boh
Escludi categoricamente dal tuo vocabolario le risposte a monosillabi: è sempre importante argomentare la risposta e costruire un dialogo con la persona che sta valutando la tua rispondenza alle aspettative della selezione.
2. ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ… aaargh
Allo stesso tempo, però, l’argomentazione non deve essere troppo prolissa: chi ti ascolta in un colloquio di selezione non dovrebbe finire per sperare che tu esca dall’ufficio il prima possibile. Un suggerimento è di strutturare la risposta nella giusta misura in riferimento alla domanda e alla sintonia che hai saputo costruire con l’interlocutore/interlocutrice.
3. Sono disponibile a tutto
Da evitare sempre: sarai molto più efficace se dimostri di avere le idee chiare sul ruolo che desideri, anche proponendo obiettivi specifici. E non significa arroccarti rigidamente sulle tue prospettive di carriera, quanto, piuttosto, mostrare una consapevolezza flessibile e aperta alla contrattazione.
4. Mr X/Mrs Y/Miss Z non mi piace
É sempre, sempre, sempre sconsigliato parlare di persone non presenti in accezione negativa (s…parlare è proprio una grande x)
5. Non ho punti forti/punti deboli
Ogni personalità è strutturata intorno ad aspetti indubbiamente positivi, ma anche inclinazioni su cui occorre lavorare. Non saper riconoscere i propri punti deboli, come minimo ti qualifica come arrogante. Allo stesso modo, affermare di non avere alcun pregio ti connota come persona un po’ disfattista. Allenati ad esporti con consapevolezza anche quando ti verrà chiesto delle tue caratteristiche personali.
Un’occasione per conoscersi
Sai cosa c’è di bello? Che le domande durante un colloquio di selezione non sono un’interrogazione o un esame orale, ma sono lo strumento principale per conoscerti.
La regola d’oro in ogni dialogo è: sforzati di essere spontanea/spontaneo.
L’ossimoro è voluto: se ti sforzi significa che stai pensando per comunicare l’immagine di te più coerente a ciò che senti; si genera così un dialogo vero e stimolante con la persona che sta conducendo il colloquio di selezione.